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I lunghi giorni trascorsi in isolamento nella propria camera, lottando con tutte le forze contro un virus terribile che, anche se preso nelle sue forme meno gravi, è capace di debilitare nel corpo e nella mente, sono per Raffaella interminabili. Quando la febbre e la tosse le lasciano un po' di lucidità gli occhi vagano per la stanza e ogni dettaglio dell'arredamento riporta a galla ricordi e riflessioni che si susseguono a catena. Le voci che provengono dalle altre camere - dove la vita continua, se pur nella monotonia stagnante del lockdown - le fanno provare un incredibile senso di esclusione, ma allo stesso tempo le danno la forza per continuare la sua battaglia contro il covid. In quei difficili momenti in cui la sola cosa da fare è lasciar trascorrere le ore, nella speranza che la malattia se ne vada lasciando sul corpo meno segni possibile, si fa strada nella mente di Raffaella una verità chiara e lampante: solo l'Amore vero - quello di un marito capace di accudire come un medico o di un padre che anche se non c'è più fa sentire viva e quotidiana la sua presenza - ci può salvare.
